
Il 4 luglio 2024, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati a Montecitorio, è stato presentato il Patto per l’Aria dei Bambini e delle Bambine, un’iniziativa promossa dall’associazione Cittadini per l’Aria per sensibilizzare la politica sull’urgenza di garantire aria pulita ai più piccoli.
Tra i relatori, Valentina Bollati ha illustrato le evidenze scientifiche che collegano l’inquinamento atmosferico a gravi conseguenze sulla salute dei bambini, sin dalla vita intrauterina.
L’esposizione all’inquinamento atmosferico durante la gravidanza ha effetti profondi e complessi sulla salute della madre e del feto. Gli effetti includono non solo i problemi immediati di sviluppo polmonare e peso alla nascita, ma anche cambiamenti epigenetici e attivazione di meccanismi adattativi che possono avere conseguenze a lungo termine. Questi meccanismi biologici sottolineano l’importanza di affrontare l’inquinamento atmosferico per proteggere le generazioni future. In particolare, le elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici (e.g. PM, Black Carbon e NOX) nelle città italiane, dovute principalmente alle emissioni da traffico, rappresentano un rischio per le donne in gravidanza e i loro feti. Ridurre l’esposizione a queste emissioni dovrebbe essere una delle prime azioni da intraprendere per diminuire il rischio e proteggere la salute materno-fetale.
Per proteggere efficacemente la salute della madre e del bambino, è fondamentale implementare politiche che non si limitino alla necessaria riduzione dei fattori di rischio, ma che promuovano anche il benessere complessivo delle persone e delle comunità di appartenenza. Questo approccio integrato deve includere l’adozione di misure di salute pubblica che migliorino la qualità dell’aria, il supporto a stili di vita sani, l’accesso a cure prenatali di alta qualità e la promozione di ambienti sicuri e salubri. Solo un approccio “olistico” esteso che consideri tutti gli aspetti del benessere materno e infantile può garantire una protezione adeguata e promuovere la salute delle generazioni future.
Il Patto chiede ai parlamentari di impegnarsi a:
- Promuovere politiche che migliorino la qualità dell’aria.
- Utilizzare le evidenze scientifiche per guidare le decisioni legislative.
- Informare la popolazione sui rischi dell’inquinamento atmosferico.
Tra i primi firmatari del Patto figurano deputati di diverse forze politiche, tra cui Chiara Braga, Eleonora Evi, Sara Ferrari, Marco Simiani, Giulia Pastorella, Marco Grimaldi, Ilaria Fontana, Patty L’Abbate ed Elisa Pirro.
Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il testo completo del Patto disponibile sul sito di Cittadini per l’Aria: Cittadini per l’Aria.